Tra i premiati della ormai trascorsa 38^ edizione del premio nazionale “Libero De Libero”, prestigioso riconoscimento per le eccellenze pontine, figura la scrittrice latinense Alessandra Libertini, trentasei anni, tre titoli pubblicati, la vincita o, almeno, la finale presso diversi premi letterari e un progetto ambizioso: portare la sua scrittura fuori dal suo Paese.
Alessandra è laureata in lingue e in arti visive al Dams di Roma Tre, ha un master in editoria e comunicazione e sta studiando per specializzarsi ancora in lingue. Nel frattempo, prosegue nel suo lavoro di editor e ghostwriter oltre a quello di scrittrice. Insomma, una vita consacrata alla scrittura.
Nel 2017, vince il premio “Salvatore Quasimodo” con il suo primo romanzo “Ulisse non tornare” e, dopo diversi anni passati ad arrivare in finale in tantissimi altri premi letterari (anche con il suo secondo titolo, la silloge poetica “Escluso il silenzio”), nel marzo di quest’anno vince con la sua seconda silloge poetica “Ulisse non tornare- Ulysses don’t come back” il premio “Fëdor Dostoevskij”. Il suo ultimo titolo, edito dalla Robin Edizioni di Torino e tradotto con testo a fronte in inglese, pronto per essere portato fuori dal territorio italiano, è un piccolo gioiello scritto con un linguaggio semplice e ricco di immagini evocative che rapiscono.
Così cita la quarta di copertina:
“Ulisse non è un uomo: sono gli eventi di un passato già risolto, volto a non ripresentarsi. Così le sirene, il mare, i marinai e i personaggi di un'epica conosciuta resa del tutto personale. Le poesie non mostrano una Penelope consumata dall'attesa ma una moderna donna di tutti i giorni, partorita dal mare stesso, che affronta le tempeste della vita per proiettarsi poi, a vele sciolte, verso il futuro. Una raccolta di cinquanta componimenti poetici in cui dolore, speranza, resilienza, catarsi e immensa gioia accompagnano la navigazione verso nuovi lidi di questo capitano solitario che assomiglia a tutte le donne di oggi, coraggiosamente padrone del proprio mare”.
Con grande emozione, Alessandra ha dedicato la sua vittoria ai suoi genitori, la madre Michelina, e il padre Antonio, scomparso all’improvviso il 22 marzo di quest’anno a 73 anni. “Devo tutto a loro, che hanno saputo rendermi indipendente e libera di scegliere, e che hanno scolpito la tenerezza nel mio cuore con il loro esempio”.
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